Oggi vi parliamo del progetto MACC – manifattura, commercio e cultura le cui esposizioni che inaugureranno in maniera itinerante nel mese di Giugno 2019 sono state curate da Giovanna Maroccolo. 

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COS’È MACC?
“MACC – Manifaura, Commercio e Cultura. Trasformare l’autencità del territorio veneto in esperienza turisca” è un progetto finanziato dalla Regione Veneto con fondi FSE e coordinato da Fondazione Università Ca’ Foscari all’interno del quale si è avviata una collaborazione con il Consorzio Aquaehotels di Montegroo, per sperimentare un percorso pilota di valorizzazione delle vasche termali e del processo di maturazione del fango, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea.

Con il gruppo di alberghi termali la sfida è stata quella di andare ad analizzare – e quindi raccontare – in una modalità innovava il “prodotto fango”, la cui unicità è data dall’ulizzo di risorse localizzate e non riproducibili specifiche della storia geomorfologica dei colli Euganei, oltrechè da un processo di maturazione frutto di prassi tramandate ma che oggi trova anche supporto scientifico per garantire al cliente una cerficazione di qualità. Tutti elementi sinora poco valorizzati ma fondamentali per costruire uno storytelling efficace e coinvolgente, utile all’acquisizione di un nuovo cliente, più esigente, attento alla qualità dell’offerta, indipendente, tecnologicamente avanzato, caratterizzato dalla volontà di andare oltre la semplice fruizione di un prodotto o di un servizio, per vivere l’autenticiità di un territorio nel suo complesso.

Con questo obiettivo sono stati selezionati 7 alberghi pilota  che hanno accolto in residenza un giovane artista per lavorare e sviluppare degli interventi specifici sul tema del fango attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. La selezione degli artisti, a scala nazionale, e il coordinamento delle residenze sono sta realizza dalla curatrice Giovanna Maroccolo.

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FASI DEL PROGETTO
Aprile 2019: selezioni e match artista-azienda.

Maggio 2019: primi sopralluoghi. Durante questi gli artisti hanno soggiornato diversi giorni nelle strutture analizzando l’elemento del fango, la storia del luogo, delle persone che lo abitano e le vicissitudini dei singoli hotel. Nelle ultime due settimane del mese si sta svolgendo la seconda parte di residenze in cui le progettualità sviluppate dal connubio tra know-how aziendale e pensiero trasversale arsco prenderanno forma in opere di differenti tipologie (video art, installazioni, sculture, sound art, ecc).
Giugno 2019: i lavori verranno presentati al pubblico con l’inaugurazione intinerante di una “mostra diffusa” tra tutti gli Hotel.

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ARTISTI COINVOLTI
Giorgia Severi
lavorerà con i “pantassi” (i teli in cotone tradizionalmente ulizza per i trattamenti) dell’Hotel Grand Torino, mentre Giacomo Gerboni dedicherà ai clienti dell’Hotel Belvedere un intervento legato alla parola.

Daniela Di Maro svilupperà un’installazione a parre dalla composizione chimica del fango per l’Abano Grand Hotel, diversamente dall’approccio di Elena Candeo che lavorerà all’Hotel Eliseo direamente con la materia naturale.
Marco Maria Zanin si relazionerà con l’Hotel Terme all’Alba araverso la fotografia.
Alessio Ballerini e Simona Sala elaboreranno un’opera condivisa che sarà il fruo dell’unione dei loro linguaggi e che darà vita ad un intervento sonoro per l’Hotel Smeraldo e video per l’Hotel Dolomiti.